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Fatti, Pregiudizi e Opinioni: Per Fare Luce...


Mi ci è voluto un po' di tempo per scrivere questo post perché si tratta di un argomento delicato. È un post senza pretese, solo un modo per condividere alcuni pensieri.

Quando ho iniziato a vedere post e articoli sul video che mostrava il Dalai Lama che chiedeva a un bambino di "succhiargli la lingua", ho anche notato subito come le persone che commentavano hanno iniziato a schierarsi. Una parte molto indignata per le implicazioni sessuali di questo gesto, e un'altra molto sulla difensiva perché "era solo uno scherzo" e "mostrare la lingua è considerato un segno di rispetto in Tibet".


Questo mi fa subito pensare a ciò che viene chiamato ‘pregiudizio (bias) cognitivo’, ossia la tendenza del nostro cervello a semplificare l'elaborazione delle informazioni attraverso un ‘filtro’ di esperienze, preferenze o convinzioni personali. Noi ‘vediamo’ ciò che ci è familiare, culturalmente e personalmente parlando, qualcosa che riflette la nostra esperienza del mondo.


La mia conoscenza della psicofisiologia e della neurologia e la mia esperienza nel campo mi hanno fatto pensare immediatamente alla demenza, o comunque a un problema cerebrale, a causa della sua età e del fatto che è successo durante un evento pubblico (si può dire che questo è il mio bias: il mio background).

Avrei pensato alla demenza, o a un danno cerebrale, indipendentemente dal nome della religione che quest’uomo rappresenta. Non per giustificarlo, ma per capire cosa c’é dietro il suo comportamento.

Quando alcune specifiche aree del cervello sono compromesse a causa di un danno temporaneo o permanente, i ‘filtri’ comportamentali di quell'individuo non possono funzionare correttamente. Quindi, se un individuo era solito inibire comportamenti inappropriati, in presenza di alcuni danni cerebrali il sistema di inibizione potrebbe non funzionare più e il comportamento inappropriato potrebbe manifestarsi. In alcuni casi, il danno cerebrale può anche alterare completamente il comportamento di un individuo, e non si può dire se il comportamento disfunzionale che l'individuo inizia a mostrare gli appartenga e sia stato semplicemente ‘sotto controllo’ fino a quel momento, o se sia dovuto al danno.

Quindi, nel caso del Dalai Lama, penserei che se un individuo nella sua posizione e nel suo ruolo improvvisamente inizia a mostrare questo tipo di comportamento, potrebbe manifestare sintomi di demenza o altri problemi cerebrali.

Tutti noi abbiamo un ‘mostro’ o una ‘bestia’ dentro di noi. Tutti noi ospitiamo un ‘lato oscuro’ e parte del lavoro su noi stessi consiste nel capire come si presenta.

Può essere una ‘bestia’ diversa per ciascuno di noi. Per alcuni la bestia può mostrare le sfumature dell'avidità, per altri della lussuria, per altri ancora dell'ira, della sete di potere o di chissà cosa... Di sicuro, ci sono bestie più disgustose di altre. I percorsi spirituali hanno lo scopo di aiutare gli individui a domare il loro ego e a trasformare il loro lato oscuro, o il loro mostro, in qualcosa di gestibile e possibilmente utile alla loro crescita personale.

Nel nostro cervello esistono aree progettate per tenere a bada queste ‘bestie’.

Queste aree possono tenere a bada le bestie così bene che alcune persone non sospettano nemmeno che esistano.

E a volte la bestia è un burlone, qualcuno che si diverte a prendere in giro gli altri.


La richiesta che il Dalai Lama ha fatto al ragazzo era solo uno ‘scherzo’, o era un invito a fare qualcosa di inappropriato? Non lo sapremo mai.

Non possiamo dirlo con certezza. Ma mi aspetto che lo staff del Dalai Lama lo porti immediatamente da un neurologo. Perché non si tratta di giustificarlo. Si tratta di capire cosa sta succedendo nel suo cervello.

Personalmente, non credo che la spiegazione dello ‘scherzo’ regga. Il Dalai Lama è sempre stato ben consapevole di ciò che ‘l’Occidente' potrebbe pensare guardando questo tipo di interazione. A mio parere, senza esprimere giudizi, sarebbe opportuno un esame neurologico. Perché anche la ‘scherzosità’ di un gesto del genere, se non sono state calcolate le ‘risposte’ e le ‘reazioni’ della massa, potrebbe rappresentare un errore di valutazione. E per chiunque abbia un minimo di conoscenza della neurologia, un errore del genere suggerisce immediatamente un problema in alcune aree del suo cervello, considerando la sua età. Ha sempre saputo benissimo con chi ha a che fare e di cosa sono capaci i media.