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Sulla Via dell'Integrazione


Stavo riordinando i miei scaffali e sono saltati fuori i miei diplomi e certificati vari. Mettendo in ordine, mi sono resa conto che quattordici anni fa oggi (cioè l'8 giugno 2008) ho ottenuto la certificazione come operatrice di Integrazione Strutturale Rolfing.


È stato un punto di svolta nella mia vita e nel mio lavoro.

Da quando ho ricevuto la mia prima seduta di Integrazione Strutturale all'età di 29 anni (ora ne ho 57), mi sono sentita così affascinata dal concetto di "integrazione", dai suoi significati e dalle implicazioni legate non solo alla struttura e alla postura del nostro corpo, ma anche al nostro stile di vita, al nostro modo di percepire il mondo circostante, di connetterci all'ambiente, di elaborare ed esprimere le nostre emozioni.


Da allora ho continuato a esplorare, a cercare, a sperimentare e a sperimentarmi in altri percorsi, integrando sempre di più.

Integrazione, per me, significa trovare la nostra completezza, esprimere e manifestare tutto il nostro potenziale in armonia con il mondo circostante.

Ma per integrare, dobbiamo prima differenziare. Dobbiamo riconoscere e prendere coscienza di tutti i diversi aspetti, visibili e invisibili, di noi stessi.


Come una "donna rinascimentale" del presente, continuo a collegare i punti tra i regni della scienza, della spiritualità e delle arti, e non smetto mai di riconoscere le connessioni illuminanti tra gli aspetti visibili e invisibili della vita e di noi stessi come esseri umani.


Anche se apparentemente ho smesso di praticare il Rolfing - cioè di mettere le mani sul corpo delle persone per aiutarle a liberarsi dalle restrizioni e a gestire in modo ottimale il campo gravitazionale - continuo a praticare l'Integrazione Strutturale, insegnando corsi di movimento consapevole (Move In Mind, tramite la Morales Method® Academy of Structural Integration - MMASI™), aiutando le donne a raggiungere l'allineamento mente-corpo-spirito e facendo tutto ciò che faccio.


Ci sono percorsi che non hanno solo lo scopo di darvi strumenti per la vostra pratica.


Ci sono percorsi che vi danno la conoscenza di come funziona l'essere umano.


E una volta compreso questo, beh... non lo si può dimenticare.

Si può solo esplorare sempre di più.

Almeno, io non posso fare a meno di continuare a esplorare.


La gravità modella la nostra vita, non solo il nostro corpo, e anche se la connessione tra la gravità e il nostro cosiddetto ego potrebbe non essere immediatamente riconosciuta, sto esplorando proprio ora questo terreno, per capire come possiamo riconnetterci al nostro Vero Sé e raggiungere una maggiore libertà dal nostro ego, che è destinato a servirci, non a dominarci - come invece accade la maggior parte delle volte.


Per la maggior parte del tempo, viviamo controllati dal nostro ego, che non è solo la struttura attraverso la quale possiamo costruire un sano senso di sé, ma anche la somma dei nostri condizionamenti, traumi, ferite e desideri.


Per vivere una vita appagante, dobbiamo imparare a distinguere ciò che appartiene e proviene dal nostro ego e ciò che appartiene e proviene dal nostro vero, autentico Sé. Allora possiamo iniziare a parlare seriamente di equilibrio e allineamento ottimale mente-corpo-spirito.


Ma non possiamo aspirare a questo equilibrio e allineamento finché continuiamo a confondere il nostro ego e il nostro Sé autentico, reale.


Possiamo continuare a mentire a noi stessi e ad alimentare il nostro ego invece di nutrire il nostro vero Sé.


Ma prima o poi il nostro corpo ci parlerà.


Il nostro corpo è lo specchio di tutti i processi che coinvolgono quegli aspetti di noi stessi che sono meno visibili di un arto o di una sua parte. I nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri sentimenti...

Il nostro corpo non mente mai.


Ci invia costantemente messaggi e possiede la chiave per aiutarci a capire chi siamo veramente, aiutandoci a connetterci alla nostra saggezza interiore e a manifestare il nostro vero Sé attraverso l'azione.


Continuo ad ascoltare il mio corpo e a onorare i suoi messaggi.


Presto vi racconterò qualcosa di più; ora mi preparo una buona tazza di tè e festeggio tutti gli incontri da cui sono stata benedetta, con persone e percorsi che mi invitano a continuare a camminare sul sentiero dell'integrazione.



PS Nel caso voleste approfondire, ho scritto un libro su guarigione e integrazione, lo trovate QUI.



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